Il principio della rana bollita (di Noam Chomsky)

Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana.

Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare.

La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa.

L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita.

Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.

Questa esperienza mostra che – quando un cambiamento si effettua in maniera sufficientemente lentasfugge alla coscienza e non suscita – per la maggior parte del tempo – nessuna reazione, nessuna opposizione, nessuna rivolta.

Se guardiamo ciò che succede nella nostra società da alcuni decenni, ci accorgiamo che stiamo subiamo una lenta deriva alla quale ci abituiamo. Un sacco di cose, che ci avrebbero fatto orrore 20, 30 o 40 anni fa, a poco a poco sono diventate banali, edulcorate e – oggi – ci disturbano solo leggermente o lasciano decisamente indifferenti la gran parte delle persone. In nome del progresso e della scienza, i peggiori attentati alle libertà individuali, alla dignità della persona, all’integrità della natura, alla bellezza ed alla felicità di vivere, si effettuano lentamente ed inesorabilmente con la complicità costante delle vittime, ignoranti o sprovvedute.

I foschi presagi annunciati per il futuro, anziché suscitare delle reazioni e delle misure preventive, non fanno altro che preparare psicologicamente il popolo ad accettare le condizioni di vita decadenti, perfino drammatiche.

Il permanente ingozzamento di informazioni da parte dei media satura i cervelli che non riescono più a discernere, a pensare con la loro testa.

Allora se non siete come la rana, già mezzo bolliti, date il colpo di zampa salutare, prima che sia troppo tardi!

Fonte: Noam Chomsky, le 10 strategie della manipolazione attraverso i mass media.

24 commenti su “Il principio della rana bollita (di Noam Chomsky)

  1. casang ha detto:

    Ciao Marco son capitata per caso sul tuo blog, leggendo questo interessantissimo post…volevo complimentarmi con te… un saluto!

  2. Lilly ha detto:

    Penso che sia arrivata l’ora che ci diamo tutti una svegliata prima che ci ritroviamo bolliti pure noi ! Quindi animo e coraggio … alla riscossaaaaa !!!!!

    • marco4pres ha detto:

      Suppongo che la prima cosa da fare sia risvegliare più coscienze possibili, anzi, prima ancora si dovrebbe lavorare su sé stessi: non basta conoscere la propria “condizione di rana”, bisogna crearsi un pensiero critico e non accodarsi superficialmente a chi dice il contrario di quel che non ci piace (e qui faccio vari “mea culpa”), altrimenti si rischia di saltare da un pentolone all’altro.

  3. Giovanna Barbera ha detto:

    e’ proprio vero! e’ da anni che ad esempio in televisione,in programmi popolari si parla di cose che prima avrebbero fatto inorridire chiunque con una naturaezza tale che tutto sembra normale.io stessa durante una puntata di forum ho assistito a discussioni del pubblico in cui si diceva che nn avendo i soldi per mangiare alcuni di loro avevano chiesto l’elemosina! sono rimasta a bocca aperta soprattutto per il fatto che fanno passare chissa’ quante volte il msg che e’ normale essere pensionati e nn poter mangiare se nn facendo l’elemosina,o che e’ normale lavorare e nn arrivare a fine mese, e ci stordiscono e ci fanno bollire piano,piano con programmi come quelli della de filippi o il grande fratello e mentre noi piangiamo e ridiamo per storie inventate ….la temperatura dell’acqua…sale!

  4. Rita ha detto:

    Parole sante. Bisogna ribellarsi ma chi guida la rivolta?

  5. A me sinceramente sembra tutto il contrario sotto molti aspetti, pensiamo all’animalismo e all’ecologismo o a quale attenzione i genitori odierni dedicano ad ogni aspetto della vita educativa dei propri figli (ed ai relativi eccessi, con insegnanti accusati di ogni soppruso per qualsiasi piccola manchevolezza). Oppure mi vengono in mente le cause di risarcimento contro i danni da fumo attivo negli States.
    Ultimamente poi spuntano comitati civici contro ogni cosa (rotonde, antenne, parcheggi e centri commerciali, pannelli solari, biomasse ecc…).
    Dalla mia esperienza, almeno sui temi meno distanti dalla gente, io trovo che oggi ci sia fin troppa suscettibilità.

  6. Davide ha detto:

    parole, parole, parole…come sempre…e come sempre false. luoghi comuni che sembrano usciti dalla mente di un sedicenne che sembra aver capito tutto.
    Come hanno già detto altri, il problema è che tutti oggi pensano si sapere tutto e di doversi preoccupare di tutto. E così ora se voglio avere un chiosco per distribuire gratis panini perchè sono ricco e mi va di farlo, passeò i primi 10 anni tra burocrazie, visite asl e visite psichiatriche! Paranoia ovunque, tutti a dire che il pericolo è dietro l’angolo!
    Ma alla base di tutto, alla base di tutti i vostri terribili errori logici che sorreggono il tuo discorso c’è il terribile concetto del “prima si stava meglio”. Prima? Quando prima? Quando non si sapeva niente del cancro, quando l’aids sembrava senza speranza? quando non esisteva internet? o quando c’erano i modem 56k? vediamo torniamo indietro, oh si…nelle zone rurali d’italia i bambini non andavano a scuola (mio padre ha la 5 elementare) venivano sfruttati, e si moriva con una polmonite. All’epoca, le guerre passavano sulla gente, ma il contadino continuava a svegliarsi e andare all’orto! Oggi ci fanno orrore cose che 30-40 anni fa sembravano normali, come picchiare una donna, picchiare un bambino, far lavorare in fabbrica 15 ore al giorno. la gente moriva sul lavoro e se una madre restava vedova erano cazzi suoi! BASTA IDEALIZZARE IL PASSATO! oggi si sta bene, su questo pianeta non si sta mai BENISSIMO, e i momenti migliori li abbiamo vissuti subito dopo una guerra…ma preferisco che ci sia la pace, e che comunque tu stia abbastanza bene da poter mangiare e stare su internet e scrivere boiate. Sai quanto era l’aspettativa di vita 50 anni fa? sai quante malattie ti stroncavano al volo? e la polio? ma dico…seguite unicorni dorati e vi convincete di fare le rivolte!

    pps: anche se era usata in senso metaforico, un altro errore logico è usare un caso particolare per ottenere una legge generale! Quello della rana è un caso PARTICOLARE, mettici un coniglio o un gatto nell’acqua fredda…e vedi come salta fuori non appena diventa troppo calda!
    Lo sai? se prendi un pesce e lo cali nell’acqua lentamente all’ingiù comincia a respirare e non annega…vuoi provare?

    PS: non idealizzate, conoscete; non odiate, capite; non seguite, studiate!

    • marco4pres ha detto:

      Il “sedicenne che sembra aver capito tutto” è Noam Chomsky, ti invito a fare una breve ricerca su di lui.
      Il senso delle sue parole non idealizza affatto il passato ma analizza il presente e come ci si è artivati, e il suo esempio è ragionato per lo scopo che si prefigge, anche le favole Esopo non avrebbero effetto con altri animali, ma che c’entra? Se ti soffermi sulla forma perdi di vista il contenuto, come ahimè hai dimostrato d’aver fatto.

    • Mattia Mossano ha detto:

      “non seguite, studiate!”

      Sono d’accordo. Inizierei con chi sia Chomsky.

    • Peter ha detto:

      Non mi sembra che la lettura della ” rana ” sia un esaltazione del passato. Semmai invita a stare attenti a quei lenti cambiamenti che piano piano ci portano solo a un peggioramento delle nostre condizioni. Ad esempio già nel 1996 il nostro caro ministro Amato iniziava un lento e inesorabile percorso di limitazione delle pensioni ( sempre a danno del popolo) .Ma se in quel periodo fosse già stato attuato quanto già oggi è successo ( la pentola bollente ) ,credo che tutti ( forse) saremmo scesi in piazza a fare una sorta di rivoluzione. Altro esempio? vediamo come giornalmente siamo letteralmente invasi da migliaia,ripeto MIGLIAIA di extracomunitari che hanno già iniziato a dettar legge sui miei usi e costumi ( è notizia fresca quella di una famiglia francese è stata malmenata perchè le donne portavano un abbigliamento non consono secondo i loro costumi musulmani) .Ma quando la pentola sarà bollente, noi non potremo più aprir bocca. Ecco a cosa si riferisce la lettura di Chomsky. Non si esalta il passato quando si moriva per una banalissima setticemia.

  7. gabriella ha detto:

    Però anche, tu che hai creato un blog per esprimere le tue idee, stai facendo lo stesso “servizio” di tutti i mass media. Cerchi di convincere chi la pensa altrimenti che la tua è la verità vera!!!!

    • marco4pres ha detto:

      Né io né Chomsky siamo portatori della “verità vera”, ovviamente, ma se non difendessi le idee che espongo sarei un pappagallo, un juke box, un mercenario. Un mass media. La differenza invece dovrebbe evincersi già dal titolo stesso del blog: sono sempre disposto a mettere in dubbio ciò che scrivo anche se ne sono convinto nel momento in cui lo faccio. I miei post vorrebbero essere degli spunti di riflessione.
      A Davide non ho imposto niente, ho solo cercato di spiegargli il senso dell’articolo, visto che lo ha “aggredito” senza nemmeno averlo capito.
      Peace out!

  8. Nazza ha detto:

    Wow e’ esattamente così…
    Ci addormentano come vogliono e ci conducono allo stato comatoso per poi farci crepare.

  9. A questo servono i provinciali, “quelli indietro” i tradizionalisti che sono coi piedi per terra, il contadino che è ancora in contatto con la realtà, fortunatamente sono di più i contadini dei cittadini, non è così drammatico come sembra.

  10. Anonimo ha detto:

    […] […]

  11. […] In cosa consiste? Semplice! In una oculata gestione del flusso informativo secondo il noto principio della rana bollita. Sentiamo come lo descriveva nel 1999 sullo Spiegel il simpatico Jean-Claude Juncker, […]

  12. […] locale si è scelto un iter a cui Noam Chomsky ha dato l’azzeccatissima definizione di “principio della rana bollita”. Ossia, quando si devono fare riforme radicali che solleverebbero proteste troppo forti da parte […]

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  14. Simone ha detto:

    Non conoscevo questo principio. adesso dopo essermi informato lo trovo davvero interessante.

  15. Simone Pianetti ha detto:

    La rana non deve mettere ai voti se uscire dall’acqua o restare. DEVE USCIRE PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI. Come non detto, adesso sembra addormentata e non sente nemmeno che l’acqua sta bollendo.

  16. […] Il principio della rana bollita (di Noam Chomsky) […]

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